Trekking nel Parco della Murgia Materana
Attrezzatura consigliata: Scarpe da Trekking o scarpe da ginnastica. Pantaloni lunghi e comodi. In base alla stagione: Primavera-Estate: cappellino di cotone con visiera per proteggersi dal sole, giacca a vento; Inverno-Autunno: cappellino di lana o fascia frontale e guanti, un sovra pantaloni di nylon (in caso di pioggia), giacca a vento o mantelline impermeabile. Consigliato vestirsi a strati. Materiale Fotografico, sacchetto porta-rifiuti.
Il Parco Regionale Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano copre un territorio di circa 8 mila ettari tra i comuni di Matera e Montescaglioso. Un territorio che racchiude una Biodiversità, ambientale e culturale, di grande rilievo. Villaggi del Neolitico, Masserie fortificate, cisterne per la raccolta delle acque, fauna e flora e un patrimonio di chiese rupestri unici al mondo.
Di Grotta in grotta. Il Rupestre con vista Sassi – Durata: 3 h – E (Escursionistica semplice)
Partenza da Jazzo Gattini, uno dei migliori esempi di strutture rurali del XIX sec. presenti nel territorio, in località Murgia Timone, sede del Centro Visita “Mario Tommaselli” del Parco della Murgia Materana, si costeggia il versante destro della Gravina, con un affascinate panoramica sui Sassi di Matera.
Dal complesso rupestre di San Falcione (XII sec.), dove la trasformazione degli ambienti per i vari usi dell’uomo si nota più di altre situazioni, si continua tra grotte naturali, lame ed insenature, segno dell’azione dell’acqua nel corso del tempo, per la scoperta di Cisterne, Pozzi a “garitta” (scelte da Pasolini per il suo famoso film “Vangelo secondo Matteo”), grotte naturali preistoriche, sistemi di canalizzazione delle acque con vasche di decantazione dell’acqua, compresi i luoghi di culto di San Vito alla Murgia, Santa Agnese e Madonna delle Tre Porte. Il Trekking si conclude, a seconda del periodo, presso un antico Jazzo con la visita al Pastore e la sua straordinaria mandria di Podoliche. Ritorno.
Tra Casini, Casali e Luoghi di Culto – Durata: 5 h circa – EE (Escursionistica esperta)
Partendo dal CasinoRadogna (il Casino è una villa rurale in campagna), confinante con la gravina di Matera (la Gravina lambisce l’abitato dei Sassi per sfociare nel fiume Bradano. Il torrente Gravina è una forra calcarea, risultato dell’erosione nei millenni operata dal torrente insinuatosi in una lesione preesistente) e si raggiunge il piazzale della Chiesa di Sant’Agnese, in contrada Agno, uno dei nuovi quartieri nati per l’effetto dello spopolamento dei Sassi di Matera.
Si prosegue lungo la strada vicinale dell’Agno, dove tra Casini e archi monumentali si raggiunge il Complesso Rupestre di San Nicola all’Ofra. In una suggestiva zona panoramica si apre, incastonata nella roccia calcarea, lo Jazzo di San Nicola all’Ofra, un immenso ovile rupestre scavato su quattro livelli differenti. Percorrendo cunicoli interni si raggiunge la cappella di San Nicola, ad ambiente unico, dove si può ammirare un affresco del 1839 della Madonna con Bambino tra i Santi. Nei pressi del complesso rupestre troviamo la Grotta dell’Arcangelo, chiamata così per la presenza di un affresco dell’arcangelo ben conservato del XIV secolo.
Una tappa importante per l’archeologia del materano è la Grotta dei Pipistrelli, di origine Carsica. Il suo fascino ha da sempre ispirato la fantasia popolare e creato miti, curiosità e paure. Già luogo di culto con il nome di S. Angelo lo Cupo (del luogo oscuro), oggi rimangono soltanto le tombe della necropoli medioevale, scavate sul piano superiore. Durante gli scava condotti dal Ridola, si rinvennero manufatti preistorici , oggetti liticie ossei e frammenti di vasi graffiti. La grotta è stata frequentata sin dal periodo del Paleolitico medio.
Attraversando il territorio di Lamaquacchiola, un territorio incontaminato, scrigno di tesori botanici e faunistici, si raggiungono il complesso rupestre dello Jazzo di Lamaquacchiola, con pietre megalitiche completamente scavato dell’uomo.
Oltre a luoghi di culto la Murgia Materana era vissuta da comunità laiche che vi risiedevano in pianta stabile nei Casali Rupestri, un insieme di grotte.
Interessanti sono i sistemi di captazione delle acque piovane, vasche per la concia delle pelli del Casale La Selva, con caseifici in grotta, cisterne e ovili rupestri e l’affascinante luogo di culto di Cristo la Selva, che si affaccia sul Vallone della Femmina. Il Santuario rupestre di Cristo la Selva era meta di pellegrinaggio per gli abitanti del Casale del Risciolo, al Venerdì Santo e a Pasqua.
Percorrendo un tratto della vecchia linea ferroviaria si raggiunge Masseria Passarelli. Guadando il torrente gravina, passeggiando in una striscia di macchia mediterranea, più unica che rara, raggiungiamo il Casale del Saraceno, un antico caciolaio rupestre e la Grancia di Parco dei Monaci. Ritorno. Su richiesta è possibile continuare e raggiungere l’abitato di Montescaglioso (intera giornata).
Da Matera a Montescaglioso – Durata: 8 h circa – EE (Escursionistica esperta)
Tratturi e sentieri percorsi fiancheggiando la Gravina di Matera fino alla ex stazione di Montescaglioso, per poi salire verso il paese utilizzando l’antico Regio Ttratturo Matera – Montescaglioso.
Partendo dai Rioni Sassi o dal Piazzale di Sant’Agnese, si percorre la strada vicinale dell’Agno, dove tra Casini e archi monumentali si raggiunge il Complesso Rupestre di San Nicola all’Ofra. Attraversando il territorio di Lamaquacchiola, un territorio incontaminato, scrigno di tesori botanici e faunistici, si raggiungono i sistemi di captazione delle acque piovane e il Santuario di Cristo la Selva. Guardando il torrente Gravina si raggiunge l’antico caciolaio nei pressi di Santa Maria de Olivares per poi proseguire verso il Vallone della Loe e Murgia Sant’Andrea. Salendo la collina argillosa, passando per le antiche cantine monumentali del paese, raggiungiamo Porta Sant’Angelo per visitare l’importante Abbazia Benedettina Di San Michele Arcangelo. Rientro con mezzo proprio.
Dal Villaggio Rurale di Pianelle alla Grancia di Parco dei Monaci – Durata: 8 h circa – E (Escursionistica semplice)
L’itinerario, ad anello, ha inizio dal Centro Visita di Pianelle, prosegue lungo il ciglio della gravina di Matera, fino a raggiungere la Grancia di Parco dei Monaci, antico possedimento dell’Abbazia di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso, per poi ritornare al Centro Visita, seguendo il tracciato dell’ex ferrovia Calabro – Lucana.
Durante l’escursione si osservano, da punti panoramici strategici, alcuni fra gli insediamenti rupestri più interessanti presenti nel Parco della Murgia Materana quali: S. Eustachio e S. Maria de Olivares. Si visita lo Jazzo di Pandona, l’insediamento produttivo in grotta di Parco dei Monaci, costituito da stalle, ambienti di servizio e dal caciolaio, per la trasformazione del latte. Non mancheranno momenti per la conoscenza della flora e della fauna del territorio.